{"id":5231,"date":"2024-01-10T23:45:25","date_gmt":"2024-01-10T23:45:25","guid":{"rendered":"https:\/\/www.consultingpb.com\/?p=5231"},"modified":"2024-01-10T23:45:26","modified_gmt":"2024-01-10T23:45:26","slug":"sicurezza-dei-lavoratori-in-smart-working-gli-adempimenti","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.consultingpb.com\/blog\/il-caffe-del-mattino\/sicurezza-dei-lavoratori-in-smart-working-gli-adempimenti\/","title":{"rendered":"Sicurezza dei lavoratori in smart working: gli adempimenti"},"content":{"rendered":"\n

Il lavoro da remoto, comunemente noto come smart working<\/strong>, ha subito un’accelerazione senza precedenti a seguito della pandemia di Covid-19. <\/p>\n\n\n\n

In Italia, la transizione verso questa modalit\u00e0 lavorativa ha interessato milioni di persone: nel 2023, si stima che circa 3,6 milioni di lavoratori abbiano operato da remoto, un numero significativo che testimonia un cambiamento radicale nelle abitudini lavorative del paese.<\/p>\n\n\n\n

Nonostante i vantaggi evidenti in termini di flessibilit\u00e0 e conciliazione tra vita professionale e personale, lo smart working<\/strong> solleva questioni importanti che necessitano di ulteriori chiarimenti.<\/p>\n\n\n\n

Uno degli aspetti pi\u00f9 critici riguarda il rispetto della normativa sugli infortuni sul lavoro. <\/p>\n\n\n\n

La questione centrale \u00e8 capire come le leggi esistenti si applichino a un ambiente lavorativo che non \u00e8 pi\u00f9 confinato entro le pareti di un ufficio tradizionale.<\/p>\n\n\n\n

La legge italiana prevede una tutela per i lavoratori in caso di infortuni sul lavoro, ma la definizione di “luogo di lavoro” diventa nebulosa quando il lavoratore \u00e8 in casa o in un qualsiasi spazio adibito a ufficio temporaneo. <\/p>\n\n\n\n

Ci\u00f2 solleva interrogativi sulla responsabilit\u00e0 e sulla copertura assicurativa: se un lavoratore subisce un infortunio mentre lavora da casa, si tratta di un infortunio sul lavoro?<\/p>\n\n\n\n

Le aziende e la Pubblica Amministrazione sono quindi chiamate a interpretare le normative vigenti, spesso pensate per una realt\u00e0 lavorativa pi\u00f9 tradizionale, e adattarle a scenari che fino a poco tempo fa erano considerati eccezionali. <\/p>\n\n\n\n

L’adeguamento delle politiche aziendali e la formazione dei lavoratori su pratiche sicure anche in ambito domestico diventano essenziali per garantire non solo la continuit\u00e0 operativa, ma anche la sicurezza dei dipendenti.<\/p>\n\n\n\n

Inoltre, il lavoro da remoto pone sfide relative alla gestione del tempo di lavoro e al diritto alla disconnessione. \u00c8 fondamentale stabilire confini chiari tra orario lavorativo e tempo personale per prevenire il rischio di burnout e garantire il rispetto dei diritti dei lavoratori.<\/p>\n\n\n\n

Mentre il governo italiano e gli stakeholder del mercato del lavoro continuano a navigare in queste acque incerte, \u00e8 chiaro che lo smart working <\/strong>non \u00e8 pi\u00f9 una soluzione temporanea, ma una componente stabile del panorama lavorativo.<\/p>\n\n\n\n

Sar\u00e0 cruciale trovare un equilibrio tra flessibilit\u00e0 e sicurezza, garantendo che le normative si evolvano per supportare efficacemente sia le esigenze delle imprese sia i diritti dei lavoratori nel contesto post-pandemico.<\/p>\n\n\n\n

La sicurezza dei lavoratori in smart working<\/h2>\n\n\n\n

La sicurezza dei lavoratori in smart working \u00e8 un tema di grande importanza e riguarda vari aspetti, tra cui la sicurezza fisica, la sicurezza informatica e il benessere psicologico. <\/p>\n\n\n\n

Il datore di lavoro ha la responsabilit\u00e0 di garantire la sicurezza dei lavoratori, anche quando lavorano in modalit\u00e0 agile o smart working<\/strong><\/p>\n\n\n\n

In termini di sicurezza fisica, i datori di lavoro devono valutare i rischi associati al lavoro da casa o in altri luoghi al di fuori dell’ufficio. <\/p>\n\n\n\n

Questo pu\u00f2 includere l’aggiornamento del Documento di Valutazione dei Rischi (DVR) per tener conto delle nuove condizioni di lavoro. <\/p>\n\n\n\n

Inoltre, i datori di lavoro devono fornire formazione specifica per l’uso di strumentazione informatica al di fuori della sede di lavoro.<\/p>\n\n\n\n

Per quanto riguarda la sicurezza informatica, i datori di lavoro devono garantire che i dispositivi e le connessioni utilizzati dai lavoratori in smart working siano sicuri. <\/p>\n\n\n\n

Questo pu\u00f2 includere l’aggiornamento dei meccanismi di sicurezza e il monitoraggio del rispetto dei livelli minimi di sicurezz.<\/p>\n\n\n\n

In termini di benessere psicologico, i datori di lavoro devono monitorare la valutazione dello stress lavoro-correlato. <\/p>\n\n\n\n

Inoltre, la legge italiana stabilisce il diritto alla disconnessione, che garantisce ai lavoratori il diritto al riposo.<\/p>\n\n\n\n

In caso di infortuni sul lavoro o malattie professionali, i lavoratori in smart working<\/strong> hanno diritto alla stessa tutela prevista per i lavoratori in sede. Infatti, \u00e8 stato riconosciuto un caso di risarcimento da infortunio in smart working<\/strong> da parte dell’INAIL.<\/p>\n\n\n\n

\u00c8 importante notare che l’adesione al lavoro agile deve avere natura consensuale e volontaria. <\/p>\n\n\n\n

Inoltre, la Legge di Bilancio 2023 ha previsto che, fino al 31 dicembre 2023, per i cosiddetti lavoratori fragili, il datore di lavoro assicura lo svolgimento della prestazione lavorativa in smart working.<\/p>\n\n\n\n

Infine, i datori di lavoro devono rispettare le normative vigenti in materia di smart working, che includono la Legge 22 maggio 2017, n.81 (articoli 18-24), come da ultimo modificata dalla Legge 4 agosto 2022[2].<\/p>\n\n\n\n

La nozione di luogo di lavoro<\/h3>\n\n\n\n

La nozione di luogo di lavoro si \u00e8 evoluta significativamente con l’avvento dello smart working. <\/strong><\/p>\n\n\n\n

Tradizionalmente, il luogo di lavoro era considerato un ambiente fisico specifico, solitamente un ufficio o un sito aziendale, dove i dipendenti si recavano per svolgere le loro attivit\u00e0 lavorative. <\/p>\n\n\n\n

Tuttavia, con l’espansione dello smart working<\/strong>, il concetto di luogo di lavoro si \u00e8 esteso per includere anche ambienti domestici o qualsiasi altro luogo dove un dipendente possa svolgere il proprio lavoro a distanza.<\/p>\n\n\n\n

Con l’avvento dello smart working,<\/strong> la nozione di luogo di lavoro ha subito una significativa evoluzione. Secondo l’articolo 62, comma 1 del D. Lgs. 81\/08, il luogo di lavoro \u00e8 definito come “qualsiasi posto nel quale concretamente si svolge l\u2019attivit\u00e0 lavorativa”. <\/p>\n\n\n\n

Questa definizione include non solo la sede fisica di un’azienda, ma pu\u00f2 anche estendersi a pi\u00f9 sedi o addirittura a un ambito territoriale pi\u00f9 o meno ampio, come nel caso dello smart working.<\/strong><\/p>\n\n\n\n

Lo smart working<\/strong>, o lavoro agile, \u00e8 una modalit\u00e0 di esecuzione del rapporto di lavoro subordinato che non presenta vincoli precisi di orario o di luogo di lavoro. <\/p>\n\n\n\n

Questo significa che l’attivit\u00e0 lavorativa pu\u00f2 essere svolta in parte all’interno dei locali aziendali e in parte all’esterno, senza una postazione fissa, utilizzando strumenti tecnologici. <\/p>\n\n\n\n

<\/p>\n\n\n\n

Durante la pandemia di Covid-19, il luogo di lavoro ha spesso coinciso con la residenza privata o il domicilio del lavoratore.<\/p>\n\n\n\n

Questo cambiamento ha portato a nuove sfide e considerazioni legali, specialmente in termini di sicurezza e salute sul lavoro. Le aziende devono ora considerare come garantire la sicurezza e il benessere dei loro dipendenti in un ambiente lavorativo meno controllabile e pi\u00f9 variegato. Ci\u00f2 include l’adattamento delle politiche aziendali per rispondere a questioni come l’ergonomia dell’ambiente domestico, la sicurezza informatica, e l’equilibrio tra vita lavorativa e privata.<\/p>\n\n\n\n

Lo smart working<\/strong> richiede quindi una ridefinizione delle responsabilit\u00e0 sia dei datori di lavoro che dei lavoratori, oltre a una maggiore flessibilit\u00e0 nell’applicazione delle normative esistenti in materia di sicurezza sul lavoro.<\/p>\n\n\n\n

Cosa cambia<\/h3>\n\n\n\n

Per lo smartworker,<\/strong> in termini di sicurezza, cambiano diversi aspetti che il datore di lavoro deve considerare per garantire la protezione dei lavoratori anche al di fuori dell’ambiente ufficio tradizionale. <\/p>\n\n\n\n

Questi includono:<\/p>\n\n\n\n

Sicurezza Fisica<\/h3>\n\n\n\n
    \n
  • Valutazione dei Rischi<\/strong>: I datori di lavoro devono valutare i rischi associati al lavoro da casa o in altri luoghi al di fuori dell’ufficio, che possono richiedere l’aggiornamento del Documento di Valutazione dei Rischi (DVR) per riflettere le nuove condizioni di lavoro[1].<\/li>\n\n\n\n
  • Formazione<\/strong>: Deve essere fornita formazione specifica per l’uso di strumentazione informatica al di fuori della sede di lavoro, per assicurare che i lavoratori siano consapevoli dei rischi e sappiano come gestirli[1].<\/li>\n<\/ul>\n\n\n\n

    Sicurezza Informatica<\/h3>\n\n\n\n
      \n
    • Dispositivi e Connessioni Sicure<\/strong>: \u00c8 necessario garantire che i dispositivi e le connessioni utilizzati dai lavoratori in smart working <\/strong>siano sicuri, il che pu\u00f2 includere l’aggiornamento dei meccanismi di sicurezza e il monitoraggio del rispetto dei livelli minimi di sicurezza[4][9].<\/li>\n<\/ul>\n\n\n\n

      Benessere Psicologico<\/h3>\n\n\n\n
        \n
      • Valutazione dello Stress<\/strong>: I datori di lavoro devono monitorare la valutazione dello stress lavoro-correlato per prevenire problemi di salute mentale che possono derivare da una cattiva gestione del lavoro agile[1].<\/li>\n\n\n\n
      • Diritto alla Disconnessione<\/strong>: La legge italiana riconosce il diritto alla disconnessione, che garantisce ai lavoratori il diritto al riposo e a staccare dal lavoro al di fuori delle ore lavorative[3].<\/li>\n<\/ul>\n\n\n\n

        Tutela in Caso di Infortuni<\/h3>\n\n\n\n
          \n
        • Stessa Protezione<\/strong>: I lavoratori in smart working hanno diritto alla stessa tutela prevista per i lavoratori in sede in caso di infortuni sul lavoro o malattie professionali[1][7].<\/li>\n<\/ul>\n\n\n\n

          Normative e Accordi<\/h3>\n\n\n\n
            \n
          • Natura Consensuale<\/strong>: L’adesione al lavoro agile deve essere consensuale e volontaria[2].<\/li>\n\n\n\n
          • Legge di Bilancio 2023<\/strong>: Per i lavoratori fragili, \u00e8 previsto che il datore di lavoro assicuri lo svolgimento della prestazione lavorativa in smart working fino al 31 dicembre 2023[2][7].<\/li>\n<\/ul>\n\n\n\n

            In sintesi, lo smart working richiede un approccio olistico alla sicurezza che consideri non solo l’ambiente fisico in cui il lavoratore si trova, ma anche la sicurezza dei dati e il benessere psicologico del lavoratore. <\/p>\n\n\n\n

            Il datore di lavoro ha la responsabilit\u00e0 di adattare le misure di sicurezza esistenti e di implementarne di nuove per rispondere alle sfide poste dal lavoro agile.<\/p>\n\n\n\n

            Conclusione<\/h3>\n\n\n\n

            Nell’ambito dello smart working, caratterizzato da un approccio collaborativo, \u00e8 obbligo del datore di lavoro fornire ai propri dipendenti una comunicazione dettagliata sui potenziali rischi e pericoli connessi alle loro funzioni lavorative. <\/p>\n\n\n\n

            Questo include, ad esempio, l’aumento dei carichi di lavoro, il diritto alla disconnessione e le norme che regolano gli spostamenti in orario di lavoro.<\/p>\n\n\n\n

            Inoltre, il datore di lavoro \u00e8 responsabile della definizione delle condizioni di uso delle attrezzature fornite ai lavoratori, come computer portatili, tablet e smartphone, stabilendo anche i periodi di pausa e le misure tecniche per garantire la disconnessione dai dispositivi tecnologici professionali, come stabilito dall’articolo 19 del Decreto legislativo 81\/2017. \u00c8 inoltre assicurato il mantenimento del diritto alla protezione contro infortuni e malattie professionali legate ai rischi occupazionali.<\/p>\n\n\n\n

            Il primo caso di risarcimento da infortunio in smart working<\/em> riconosciuto dall\u2019INAIL<\/h2>\n\n\n\n

            Il primo caso di risarcimento da infortunio in smart working riconosciuto dall’INAIL in Italia \u00e8 avvenuto nel 2021 e ha segnato un importante precedente in materia di tutela dei lavoratori a distanza. <\/p>\n\n\n\n

            La vicenda riguarda una lavoratrice di Treviso, impiegata amministrativa di un’azienda metalmeccanica, che, durante una telefonata di lavoro con un collega, \u00e8 caduta dalle scale della propria abitazione, provocandosi diverse fratture.<\/p>\n\n\n\n

            Inizialmente, l’INAIL non aveva riconosciuto il nesso di causalit\u00e0 tra l’infortunio e l’attivit\u00e0 lavorativa, rifiutando quindi la copertura assicurativa. Tuttavia, dopo un ricorso amministrativo assistito dalla Cgil di Treviso, l’INAIL ha rivisto la sua posizione, riconoscendo l’incidente come infortunio sul lavoro. <\/p>\n\n\n\n

            Di conseguenza, la lavoratrice ha ottenuto un risarcimento di 20.000 euro per il danno biologico, oltre a visite e terapie gratuite per i successivi dieci anni.<\/p>\n\n\n\n

            Questo caso ha evidenziato la vulnerabilit\u00e0 delle tutele riservate agli smart workers<\/strong> e ha aperto interrogativi sui limiti della copertura assicurativa in queste circostanze. I<\/p>\n\n\n\n

            n Italia, la Legge 81 del 2017 sul lavoro agile prevede gi\u00e0 un’estensione della tutela contro gli infortuni e le malattie professionali anche ai lavoratori in modalit\u00e0 agile. Tuttavia, la difficolt\u00e0 sta nell’oggettiva impossibilit\u00e0 per il datore di lavoro di vigilare sulla correttezza delle attivit\u00e0 extra-aziendali degli smart workers, il che potrebbe ridimensionare le tutele in pratica.<\/p>\n\n\n\n

            In questo contesto, la giurisprudenza avr\u00e0 un ruolo cruciale nel definire i confini della responsabilit\u00e0 e della tutela in situazioni di lavoro agile, specialmente quando si verificano infortuni in ambienti domestici o in luoghi diversi dai tradizionali spazi aziendali<\/p>\n\n\n\n

            Le conseguenze in caso di omessa valutazione dei rischi di smartworking o di mancata adozione dei presidi<\/strong><\/h2>\n\n\n\n

            La valutazione dei rischi e l’adozione dei presidi sono essenziali per garantire la sicurezza dei lavoratori, anche in contesto di smart working. <\/p>\n\n\n\n

            Quando un datore di lavoro non effettua una corretta valutazione dei rischi associati al lavoro a distanza, o non implementa le misure di sicurezza necessarie, si espone a diverse conseguenze:<\/p>\n\n\n\n

              \n
            1. Rischi per la Salute e Sicurezza dei Lavoratori<\/strong>: La mancata valutazione dei rischi pu\u00f2 portare a infortuni o malattie professionali. Ad esempio, un’ergonomia inadeguata dell’ambiente di lavoro domestico pu\u00f2 causare problemi muscolo-scheletrici.<\/li>\n\n\n\n
            2. Responsabilit\u00e0 Civile<\/strong>: In caso di infortunio o malattia professionale derivanti dalla mancata valutazione dei rischi, il lavoratore potrebbe richiedere un risarcimento danni al datore di lavoro per negligenza.<\/li>\n\n\n\n
            3. Responsabilit\u00e0 Penale<\/strong>: Se l’infortunio \u00e8 grave, il datore di lavoro potrebbe incorrere in responsabilit\u00e0 penale per violazione delle normative sulla sicurezza sul lavoro.<\/li>\n\n\n\n
            4. Sanzioni Amministrative<\/strong>: Le autorit\u00e0 competenti possono imporre sanzioni amministrative alle aziende che non rispettano le normative sulla sicurezza e salute dei lavoratori, anche in contesto di smart working.<\/li>\n\n\n\n
            5. Ripercussioni sulla Reputazione Aziendale<\/strong>: La mancata attenzione alla sicurezza dei lavoratori pu\u00f2 avere un impatto negativo sull’immagine dell’azienda, influenzando negativamente la percezione dei clienti e dei potenziali dipendenti.<\/li>\n<\/ol>\n\n\n\n

              Per evitare queste conseguenze, \u00e8 fondamentale che i datori di lavoro effettuino una valutazione dei rischi specifica per lo smart working e adottino le misure necessarie per garantire la sicurezza e il benessere dei propri dipendenti. <\/p>\n\n\n\n

              Questo include, ad esempio, fornire attrezzature ergonomiche, assicurare una buona sicurezza informatica e offrire formazione sui rischi specifici dello smart working.<\/strong><\/p>\n\n\n\n

              La ricerca del Politecnico di Milano<\/h3>\n\n\n\n

              La Ricerca 2023 dell’Osservatorio Smart Working del Politecnico di Milano ha presentato una serie di risultati significativi riguardanti la diffusione e le caratteristiche dei modelli di Smart Working in Italia.<\/p>\n\n\n\n

              In termini di diffusione, la ricerca ha rilevato che lo Smart Working <\/strong>in Italia si \u00e8 consolidato e ha ripreso a crescere. <\/p>\n\n\n\n

              Nel 2023, i lavoratori da remoto nel paese sono stati 3,585 milioni, in leggera crescita rispetto ai 3,570 milioni del 2022, e ben il 541% in pi\u00f9 rispetto al periodo pre-Covid.<\/p>\n\n\n\n

              La ricerca ha identificato tre diversi profili di smart worker: i “veri” smart worker, che lavorano da remoto con flessibilit\u00e0 di orari e operano per obiettivi, i lavoratori da remoto senza flessibilit\u00e0, e i lavoratori in presenza con flessibilit\u00e0. <\/p>\n\n\n\n

              \u00c8 stato rilevato che i “veri” smart worker <\/strong>sono pi\u00f9 soddisfatti delle loro prestazioni, soprattutto per quanto riguarda l’autonomia e la responsabilizzazione. Tuttavia, questi lavoratori sono anche pi\u00f9 soggetti a forme di tecnostress e overworking.<\/p>\n\n\n\n

              Per quanto riguarda le aziende, quasi tutte le grandi imprese (96%) hanno implementato iniziative di Smart Working,<\/strong> in gran parte con modelli strutturati. <\/p>\n\n\n\n

              Le aziende che hanno iniziative “mature” di Smart Working, focalizzate sui quattro pilastri fondamentali – policy organizzative, tecnologie, riorganizzazione degli spazi e comportamenti e stili di leadership – ottengono risultati migliori in termini di inclusivit\u00e0, coinvolgimento delle persone e work-life balance.<\/p>\n\n\n\n

              La ricerca ha anche evidenziato l’importanza della leadership “smart<\/strong>“. I<\/p>\n\n\n\n

              lavoratori che hanno un capo veramente “smart<\/strong>“, che assegna obiettivi chiari, assicura feedback frequenti e costruttivi, promuove la crescita professionale dei suoi collaboratori e trasmette in modo efficace gli indirizzi, si caratterizzano per livelli di benessere e prestazioni migliori rispetto a quelli che non hanno un capo “smart”[5].<\/p>\n\n\n\n

              Infine, la ricerca ha analizzato i costi energetici e i benefici economici dello smart working<\/strong>, rilevando un risparmio di 600 euro\/anno per i dipendenti e 500 euro\/anno per postazione per l’azienda<\/p>\n\n\n\n

              Conclusioni <\/h2>\n\n\n\n

              In conclusione, lo smart working ha ridefinito il concetto di luogo di lavoro, estendendolo oltre i confini fisici dell’ufficio e introducendo nuove dinamiche nella gestione della sicurezza lavorativa. <\/p>\n\n\n\n

              La normativa italiana, sebbene abbia iniziato ad adattarsi a queste trasformazioni, richiede un continuo aggiornamento per affrontare le sfide poste da questa evoluzione.<\/p>\n\n\n\n

              I datori di lavoro devono ora considerare una variet\u00e0 di ambienti come potenziali luoghi di lavoro e sono tenuti a garantire che ogni spazio in cui il lavoro viene svolto rispetti gli standard di sicurezza necessari. <\/p>\n\n\n\n

              La valutazione dei rischi deve essere estesa per includere la casa e altri spazi non tradizionali, e le misure di sicurezza informatica devono essere rafforzate per proteggere i dati aziendali e personali dei lavoratori.<\/p>\n\n\n\n

              Inoltre, la tutela dei lavoratori in termini di salute psicofisica e il diritto alla disconnessione devono essere assicurati per mantenere un equilibrio tra vita lavorativa e personale e prevenire fenomeni di burnout. <\/p>\n\n\n\n

              Il rispetto di questi diritti \u00e8 essenziale per promuovere un ambiente lavorativo sostenibile e produttivo.<\/p>\n\n\n\n

              La giurisprudenza recente, come nel caso del risarcimento riconosciuto dall’INAIL per un infortunio in smart working<\/strong>, dimostra che la legge sta iniziando a riconoscere la realt\u00e0 del lavoro agile come ambito a pieno titolo della vita lavorativa.<\/p>\n\n\n\n

              Infine, \u00e8 fondamentale che il lavoro agile sia basato su un accordo consensuale e volontario tra le parti, come ribadito dalla Legge di Bilancio 2023. <\/p>\n\n\n\n

              Questa \u00e8 una condizione indispensabile per garantire che i lavoratori non solo accettino ma siano anche preparati e protetti nel contesto del loro nuovo ambiente lavorativo.<\/p>\n\n\n\n

              La sfida per il futuro sar\u00e0 quella di armonizzare la flessibilit\u00e0 offerta dallo smart working <\/strong>con le necessit\u00e0 di sicurezza e protezione, tanto pi\u00f9 in un contesto post-pandemico che ha visto un aumento esponenziale di questa modalit\u00e0 lavorativa. <\/p>\n\n\n\n

              Sar\u00e0 quindi compito dei legislatori, dei datori di lavoro e dei rappresentanti dei lavoratori collaborare per creare un quadro normativo che sia al passo con i tempi, promuovendo un ambiente di lavoro sicuro, equo e produttivo per tutti.<\/p>\n\n\n\n

              \"\"<\/figure>\n\n\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

              Il lavoro da remoto, comunemente noto come smart working, ha subito un’accelerazione senza precedenti a seguito della pandemia di Covid-19. In Italia, la transizione verso questa modalit\u00e0 lavorativa ha interessato milioni di persone: nel 2023, si stima che circa 3,6 milioni di lavoratori abbiano operato da remoto, un numero significativo che testimonia un cambiamento radicale […]<\/p>\n","protected":false},"author":2,"featured_media":5683,"comment_status":"closed","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[43],"tags":[411,410,409],"yoast_head":"\nSicurezza dei lavoratori in smart working: gli adempimenti - PB Consulting<\/title>\n<meta name=\"description\" content=\"Esplora le dinamiche dello smart working in Italia con un focus sulla sicurezza dei lavoratori e la normativa sugli infortuni sul lavoro. Scopri come le aziende si adeguano alla legge 81\/2017 e il diritto alla disconnessione per garantire un equilibrio tra flessibilit\u00e0 e sicurezza nel lavoro da remoto. Leggi di pi\u00f9 sulle politiche per i lavoratori fragili e le strategie per la sicurezza informatica in smart working.\" \/>\n<meta name=\"robots\" content=\"index, follow, max-snippet:-1, max-image-preview:large, max-video-preview:-1\" \/>\n<link rel=\"canonical\" href=\"https:\/\/www.consultingpb.com\/blog\/il-caffe-del-mattino\/sicurezza-dei-lavoratori-in-smart-working-gli-adempimenti\/\" \/>\n<meta property=\"og:locale\" content=\"it_IT\" \/>\n<meta property=\"og:type\" content=\"article\" \/>\n<meta property=\"og:title\" content=\"Sicurezza dei lavoratori in smart working: gli adempimenti\" \/>\n<meta property=\"og:description\" content=\"Esplora le dinamiche dello smart working in Italia con un focus sulla sicurezza dei lavoratori e la normativa sugli infortuni sul lavoro. 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