{"id":4032,"date":"2024-03-20T20:39:57","date_gmt":"2024-03-20T20:39:57","guid":{"rendered":"https:\/\/www.consultingpb.com\/?p=4032"},"modified":"2024-03-20T20:39:59","modified_gmt":"2024-03-20T20:39:59","slug":"rivoluzione-whistleblowing-in-italia-scopri-come-il-nuovo-decreto-cambia-tutto-per-i-segnalanti","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.consultingpb.com\/blog\/aziende-e-privacy\/rivoluzione-whistleblowing-in-italia-scopri-come-il-nuovo-decreto-cambia-tutto-per-i-segnalanti\/","title":{"rendered":"Rivoluzione Whistleblowing in Italia: Scopri Come il Nuovo Decreto Cambia Tutto per i Segnalanti"},"content":{"rendered":"\n

Nel panorama legislativo italiano, un cambiamento significativo si \u00e8 verificato con l’introduzione del Decreto Legislativo n. 24 del 10 marzo 2023, che segna un passo decisivo verso la protezione delle persone che segnalano violazioni normative all’interno delle organizzazioni. Questa nuova legge, emanata per recepire la direttiva (UE) 2019\/1937 del Parlamento europeo e del Consiglio del 23 ottobre 2019, introduce un quadro normativo robusto per la tutela dei whistleblower, coloro che si assumono la responsabilit\u00e0 di segnalare irregolarit\u00e0 e illeciti.<\/p>\n\n\n\n

A decorrere dal 17 dicembre 2023, le aziende del settore privato che nell’ultimo anno hanno registrato una media di lavoratori subordinati, sia con contratto a termine che a tempo indeterminato, fino a 249 dipendenti, sono obbligate ad adeguarsi a questa nuova disciplina. <\/p>\n\n\n\n

La portata di questo decreto \u00e8 vasta e incide profondamente sulla gestione delle segnalazioni di illeciti all’interno delle organizzazioni <\/p>\n\n\n\n

Il D.Lgs. 24\/2023 si propone di creare un ambiente lavorativo pi\u00f9 sicuro e trasparente, incentivando la segnalazione di attivit\u00e0 illecite senza timore di ritorsioni. Questa legislazione rappresenta un baluardo per la protezione dei dati personali e della privacy dei lavoratori, stabilendo procedure chiare e sicure per la gestione delle segnalazioni <\/p>\n\n\n\n

Le novit\u00e0 introdotte dal decreto riguardano non solo le modalit\u00e0 di segnalazione e i canali attraverso i quali queste possono essere effettuate ma anche le misure di protezione a favore dei segnalanti. <\/p>\n\n\n\n

Un aspetto fondamentale \u00e8 l’istituzione di sistemi di segnalazione interni obbligatori per le aziende rientranti nei criteri specificati, oltre alla possibilit\u00e0 di ricorrere a canali esterni in assenza di adeguati interventi interni <\/p>\n\n\n\n


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L’Innovazione Normativa nel Whistleblowing: Il Cammino Verso una Maggiore Trasparenza e Integrit\u00e0<\/h3>\n\n\n\n

Con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale n. 63 del 15 marzo 2023, l’Italia ha compiuto un passo significativo verso il rafforzamento della protezione dei whistleblower, grazie all’entrata in vigore del Decreto Legislativo n. 24\/2023. <\/p>\n\n\n\n

Questo decreto legislativo, che recepisce la direttiva (UE) 2019\/1937, mira a creare un ambiente pi\u00f9 sicuro per coloro che decidono di segnalare violazioni del diritto dell’Unione europea e delle normative nazionali, promuovendo cos\u00ec un clima di maggiore responsabilit\u00e0 e integrit\u00e0 sia nel settore pubblico che in quello privato.<\/p>\n\n\n\n

In risposta a questa nuova normativa, l’Autorit\u00e0 Nazionale Anticorruzione (ANAC) ha adottato la delibera n. 311 del 12 luglio 2023, con l’obiettivo di fornire orientamenti chiari e dettagliati per la presentazione e gestione delle segnalazioni di illeciti. <\/p>\n\n\n\n

Queste linee guida, che hanno ricevuto il plauso del Garante per la protezione dei dati personali, come evidenziato nella Newsletter n.508 del 4 agosto 2023, sottolineano l’importanza di salvaguardare la privacy e l’anonimato dei segnalanti, assicurando al contempo un trattamento confidenziale delle informazioni ricevute.<\/p>\n\n\n\n

Anche Confindustria ha contribuito a questo sforzo informativo, pubblicando una guida nell’ottobre 2023 che offre indicazioni operative alle aziende su come conformarsi alle nuove disposizioni legali. Questo impegno congiunto tra istituzioni pubbliche e rappresentanti del settore privato riflette la volont\u00e0 di promuovere una cultura aziendale basata sulla legalit\u00e0, trasparenza e responsabilit\u00e0.<\/p>\n\n\n\n

La finalit\u00e0 principale dietro l’introduzione del D.Lgs. 24\/2023 \u00e8 duplice: da un lato, si intende rafforzare la libert\u00e0 di espressione e di informazione, inclusa la capacit\u00e0 di ricevere e divulgare informazioni in maniera libera; dall’altro, si mira a contrastare fenomeni di corruzione e cattiva amministrazione attraverso la prevenzione e il perseguimento delle violazioni normative. In questo modo, chi effettua segnalazioni contribuisce attivamente all’indagine e alla risoluzione di potenziali illeciti, sostenendo i principi fondamentali su cui si basano le istituzioni democratiche.<\/p>\n\n\n\n


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Nuove Norme per il Whistleblowing: Una Guida per le Aziende Italiane<\/h3>\n\n\n\n

Per le aziende del settore privato con un organico medio superiore a 249 dipendenti negli ultimi dodici mesi, sia con contratti a tempo determinato che indeterminato, la normativa \u00e8 diventata applicabile gi\u00e0 dalla met\u00e0 di luglio 2023. Queste organizzazioni hanno dovuto implementare canali interni per la segnalazione di illeciti, assicurando al contempo la protezione e la riservatezza dei segnalanti.<\/p>\n\n\n\n

Allo stesso modo, le realt\u00e0 imprenditoriali di dimensioni minori, con meno di 249 lavoratori subordinati in media annua, hanno raggiunto il termine dell’adeguamento al 17 dicembre 2023. Il Decreto Legislativo ha imposto requisiti anche a entit\u00e0 operanti in settori sensibili quali i servizi finanziari, la prevenzione del riciclaggio e del finanziamento al terrorismo, la tutela dell’ambiente e la sicurezza dei trasporti, indipendentemente dalla loro dimensione.<\/p>\n\n\n\n

Questo ampio spettro di applicazione si estende ulteriormente a soggetti diversi da quelli precedentemente citati, purch\u00e9 rientrino nelle categorie definite dalla normativa europea e nazionale in materia di whistleblowing.<\/p>\n\n\n\n

L’intento legislativo \u00e8 stato quello di promuovere un clima aziendale fondato su legalit\u00e0, trasparenza e responsabilit\u00e0, incentivando la segnalazione protetta di condotte illecite.<\/p>\n\n\n\n


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Riflessioni a un Anno dall’Applicazione del D.Lgs. 24\/2023: Il Calcolo della Forza Lavoro nelle Aziende Italiane<\/h3>\n\n\n\n

Da quando il Decreto Legislativo n. 24\/2023 \u00e8 entrato in vigore, le aziende italiane hanno dovuto navigare attraverso una serie di nuove normative in materia di whistleblowing, adattandosi a standard che mirano a rafforzare la trasparenza e a combattere la corruzione. <\/p>\n\n\n\n

Un aspetto fondamentale di queste disposizioni riguarda il calcolo della media annua dei lavoratori impiegati, un criterio chiave per determinare l’applicabilit\u00e0 delle norme alle varie entit\u00e0 aziendali.<\/p>\n\n\n\n

Per le aziende esistenti<\/strong> prima dell’entrata in vigore del decreto, il punto di riferimento iniziale per il calcolo \u00e8 stato l’anno solare 2022, immediatamente precedente all’applicazione della nuova normativa. <\/p>\n\n\n\n

Questo ha significato che, per determinare la media annua dei lavoratori, le aziende hanno dovuto considerare i dati relativi al 31 dicembre 2022, per poi aggiornare annualmente questo calcolo facendo riferimento all’ultimo anno solare concluso.<\/p>\n\n\n\n

Per le imprese di nuova costituzione<\/strong>, invece, il calcolo della media dei lavoratori si \u00e8 basato sull’anno in corso, utilizzando i dati aggiornati trimestralmente e riflettendo nel calcolo il valore medio degli addetti come riportato nell’ultima visura camerale disponibile. <\/p>\n\n\n\n

Questo approccio ha garantito che anche le nuove realt\u00e0 imprenditoriali potessero adeguarsi tempestivamente alle disposizioni del decreto, rispettando i criteri previsti per la segnalazione di illeciti.<\/p>\n\n\n\n

Un punto di discussione sollevato da Confindustria riguarda la metodologia di calcolo dei lavoratori. <\/p>\n\n\n\n

L’associazione ha sottolineato la necessit\u00e0 di adottare un approccio che tenga conto non solo del numero complessivo di addetti ma anche della natura e della durata dei loro contratti di lavoro, suggerendo una valutazione pi\u00f9 dettagliata rispetto al semplice computo “per teste”.<\/p>\n\n\n\n

Ora, a distanza di tempo dall’entrata in vigore del D.Lgs. 24\/2023, \u00e8 essenziale che le aziende continuino a monitorare attentamente la propria forza lavoro e a valutare l’impatto delle normative sul whistleblowing sulle proprie politiche interne, assicurandosi di rimanere in piena conformit\u00e0 con la legge e contribuendo cos\u00ec alla creazione di un ambiente lavorativo etico e trasparente.<\/p>\n\n\n\n


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La Vasta Gamma di Soggetti Tutelati dalla Normativa sul Whistleblowing<\/h3>\n\n\n\n

La normativa introdotta dal Decreto Legislativo n. 24 del 10 marzo 2023 ha ampliato significativamente l’ambito di applicazione della protezione per i segnalanti di illeciti, estendendola ben oltre il tradizionale concetto di lavoratore dipendente. Al giorno d’oggi, la tutela si estende a una variet\u00e0 di figure che operano sia nel settore pubblico che in quello privato, indipendentemente dalla natura formale del loro rapporto lavorativo con l’ente o l’amministrazione interessata.<\/p>\n\n\n\n

Tra i soggetti tutelati rientrano non solo i lavoratori subordinati, ma anche coloro che intrattengono rapporti lavorativi temporanei o atipici con un’organizzazione. Questo include volontari, tirocinanti (sia retribuiti che non), individui in periodo di prova, e persino candidati che abbiano acquisito informazioni durante processi di selezione o fasi precontrattuali. Importante \u00e8 sottolineare che la protezione si applica anche a chi ha cessato il proprio rapporto lavorativo, purch\u00e9 le informazioni sulle violazioni siano state acquisite durante il rapporto stesso.<\/p>\n\n\n\n

La normativa riconosce inoltre diritti specifici a lavoratori con contratti atipici, come quelli a tempo parziale o determinato, e a coloro che sono impiegati tramite agenzie di somministrazione lavoro. Le stesse garanzie sono estese a lavoratori autonomi, consulenti, subappaltatori e fornitori, cos\u00ec come agli azionisti e ai membri degli organi direttivi delle societ\u00e0.<\/p>\n\n\n\n

Un aspetto particolarmente innovativo riguarda la tutela dei cosiddetti facilitatori<\/strong>, ovvero individui che assistono i segnalanti nel processo di denuncia in ambito lavorativo, la cui assistenza deve rimanere confidenziale. La protezione \u00e8 estesa anche a terzi legati ai segnalanti da rapporti affettivi o di parentela fino al quarto grado, ai colleghi di lavoro e alle entit\u00e0 giuridiche associate al segnalante.<\/p>\n\n\n\n


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Ecco un elenco aggiornato dei soggetti tutelati dalla normativa:<\/p>\n\n\n\n

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  • Lavoratori subordinati<\/strong> di enti del settore privato, inclusi coloro i cui rapporti di lavoro sono regolamentati dal D.Lgs. 81\/2015. Questa categoria comprende rapporti di lavoro come part-time, intermittente, a termine, di somministrazione e di apprendistato, oltre alle prestazioni occasionali disciplinate dall’art. 54-bis del D.L. 50\/2017, convertito con modificazioni dalla L. 96\/2017.<\/li>\n\n\n\n
  • Lavoratori autonomi<\/strong>, inclusi quelli con contratti d’opera secondo l’art. 2222 del codice civile.<\/li>\n\n\n\n
  • Individui con rapporti di collaborazione<\/strong> regolati dall’art. 409 del c.p.c. e dall’art. 2 del D.Lgs. 81\/2015, che operano sia nel settore pubblico che in quello privato.<\/li>\n\n\n\n
  • Liberi professionisti e consulenti<\/strong> che offrono servizi a enti pubblici o privati.<\/li>\n\n\n\n
  • Volontari e tirocinanti<\/strong>, sia retribuiti che non, impegnati presso organizzazioni pubbliche o private.<\/li>\n\n\n\n
  • Azionisti e persone<\/strong> che ricoprono ruoli di amministrazione, direzione, controllo, vigilanza o rappresentanza, anche se tali funzioni sono svolte informalmente, all’interno di enti pubblici o privati.<\/li>\n<\/ul>\n\n\n\n

    L’inclusione di cos\u00ec tante categorie di lavoratori e collaboratori sottolinea l’impegno dell’Italia verso la creazione di un ambiente lavorativo pi\u00f9 trasparente e giusto.<\/p>\n\n\n\n


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    L’Estensione della Protezione per i Segnalanti: Una Guida alle Diverse Fasi del Rapporto di Lavoro<\/h3>\n\n\n\n

    Con l’entrata in vigore del Decreto Legislativo n. 24\/2023, il quadro normativo italiano ha rafforzato significativamente la protezione dei segnalanti di illeciti, ampliando l’ambito di applicazione delle tutele a momenti cruciali del rapporto lavorativo.<\/p>\n\n\n\n

    Questa estensione garantisce che individui in diverse fasi della loro relazione lavorativa con un’entit\u00e0 possano segnalare violazioni in sicurezza, contribuendo efficacemente alla lotta contro la corruzione e alla promozione della trasparenza.<\/p>\n\n\n\n

    Le situazioni specifiche in cui la tutela dei segnalanti \u00e8 garantita sono le seguenti:<\/p>\n\n\n\n

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    1. Prima dell’Inizio del Rapporto di Lavoro<\/strong>: La protezione si applica anche quando il rapporto giuridico con l’entit\u00e0 non \u00e8 ancora iniziato. Questo include i casi in cui le informazioni riguardanti le violazioni sono state acquisite durante il processo di selezione o altre fasi precontrattuali. Tale disposizione assicura che i potenziali dipendenti non siano svantaggiati per aver agito con integrit\u00e0 prima ancora di essere formalmente assunti.<\/li>\n\n\n\n
    2. Durante il Periodo di Prova<\/strong>: Anche i lavoratori che si trovano in un periodo di prova sono pienamente tutelati qualora decidano di segnalare eventuali illeciti. Questo riconosce l’importanza di proteggere coloro che, nonostante siano all’inizio del loro percorso professionale all’interno di un’organizzazione, si imbattono e prendono posizione contro pratiche scorrette.<\/li>\n\n\n\n
    3. Dopo la Cessazione del Rapporto di Lavoro<\/strong>: La legislazione estende la protezione anche a coloro che hanno terminato il loro rapporto lavorativo con un’entit\u00e0, a condizione che le informazioni sulle violazioni siano state acquisite durante il corso di tale rapporto. Ci\u00f2 garantisce che ex dipendenti possano contribuire alla rivelazione di illeciti senza timore di ritorsioni, anche dopo aver lasciato l’organizzazione.<\/li>\n<\/ol>\n\n\n\n
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      L’Ampliamento delle Tutele nel Whistleblowing: Chi \u00e8 Protetto?<\/h3>\n\n\n\n

      La normativa italiana sul whistleblowing, rafforzata dal Decreto Legislativo n. 24\/2023, non solo protegge coloro che segnalano violazioni, ma estende significativamente le sue garanzie a vari altri soggetti coinvolti direttamente o indirettamente nel processo di segnalazione. <\/p>\n\n\n\n

      Questo approccio olistico alla protezione riflette la comprensione che l’efficacia della lotta contro la corruzione e la promozione della trasparenza dipendono dalla sicurezza di tutti i partecipanti.<\/p>\n\n\n\n

      Le categorie di soggetti tutelate includono:<\/p>\n\n\n\n

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      1. Facilitatori<\/strong>: Individui che forniscono assistenza ai segnalanti nel processo di segnalazione all’interno del contesto lavorativo. Questa assistenza, che deve rimanere confidenziale, \u00e8 fondamentale per guidare i segnalanti attraverso procedure talvolta complesse, garantendo che le loro preoccupazioni siano adeguatamente indirizzate.<\/li>\n\n\n\n
      2. Parenti e Persone Affettivamente Vicine<\/strong>: La protezione si estende ai membri della famiglia e alle persone legate da un rapporto stabile di affetto o di parentela fino al quarto grado con il segnalante o con chi ha presentato una denuncia all’autorit\u00e0 giudiziaria o contabile, o ha effettuato una divulgazione pubblica. Questo riconosce che le ripercussioni di una segnalazione possono estendersi oltre l’individuo direttamente coinvolto.<\/li>\n\n\n\n
      3. Colleghi di Lavoro<\/strong>: Anche i colleghi che condividono lo stesso contesto lavorativo del segnalante o della persona che ha intrapreso azioni legali o divulgazioni pubbliche sono tutelati. Ci\u00f2 assicura che l’ambiente lavorativo rimanga sicuro e supportivo per coloro che sono vicini al segnalante.<\/li>\n\n\n\n
      4. Enti Associati<\/strong>: Le misure di protezione coprono anche le organizzazioni di propriet\u00e0 del segnalante o in cui il segnalante lavora, cos\u00ec come quelle che operano nello stesso contesto lavorativo. Questa disposizione mira a prevenire danni economici o reputazionali agli enti potenzialmente implicati nelle segnalazioni, garantendo un approccio equilibrato e giusto.<\/li>\n\n\n\n
      5. <\/li>\n<\/ol>\n\n\n\n
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        Capire le Segnalazioni nel Contesto del D.Lgs. 24\/2023: Quali Violazioni Sono Coinvolte?<\/h3>\n\n\n\n

        Il Decreto Legislativo n. 24\/2023 ha introdotto un quadro normativo chiaro e dettagliato riguardo alla segnalazione di violazioni nell’ambito delle organizzazioni, sia pubbliche che private. <\/p>\n\n\n\n

        Questa normativa mira a proteggere l’interesse pubblico e l’integrit\u00e0 delle amministrazioni coinvolte, incentivando la segnalazione responsabile di atti illeciti o di situazioni che potrebbero pregiudicarle.<\/p>\n\n\n\n

        Le segnalazioni possono riguardare una vasta gamma di violazioni o fondati sospetti di violazioni delle normative nazionali e dell’Unione Europea. <\/p>\n\n\n\n

        Queste includono non solo atti gi\u00e0 commessi ma anche potenziali illeciti che, sulla base di elementi concreti e indizi significativi, si ritiene possano essere perpetrati in futuro. Il decreto riconosce l’importanza di agire preventivamente, permettendo ai segnalanti di evidenziare irregolarit\u00e0 e anomalie che potrebbero indicare il rischio di violazioni.<\/p>\n\n\n\n

        Le tipologie di violazioni contemplate dal decreto abbracciano un ampio spettro di illeciti, che vanno oltre le tradizionali categorie civili, penali, amministrative o contabili. Questo approccio estensivo assicura una copertura completa in termini di tutela dell’interesse pubblico e dell’integrit\u00e0 delle entit\u00e0 coinvolte, promuovendo un ambiente lavorativo pi\u00f9 sicuro e trasparente.<\/p>\n\n\n\n


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        Le Violazioni Segnalabili e le Esclusioni Secondo il D.Lgs. 24\/2023: Una Guida Dettagliata<\/h3>\n\n\n\n

        Il Decreto Legislativo n. 24\/2023 ha definito con precisione le categorie di violazioni che possono essere oggetto di segnalazione, denuncia o divulgazione pubblica, stabilendo un quadro normativo che mira a proteggere l’interesse pubblico e l’integrit\u00e0 delle amministrazioni pubbliche e delle entit\u00e0 private. Allo stesso tempo, il decreto chiarisce quali tipi di informazioni non sono considerate segnalabili ai fini della protezione dei segnalanti.<\/p>\n\n\n\n

        Violazioni Segnalabili:<\/strong><\/p>\n\n\n\n